Per il suo cinquantesimo numero, la rivista letteraria non-conforme Livr’arbitres propone un ampio dossier sullo scrittore e avventuriero Jean Raspail. Un numero molto denso, che include anche sotto-dossier dedicati agli autori della Rivoluzione francese e della Parigi letteraria, a cui hanno contribuito diversi membri della redazione di Éléments. La sua pubblicazione è l’occasione per parlare con Patrick Wagner, instancabile animatore della rivista.
- Xavier Eman
- 31 luglio 2025
ÉLÉMENTS : Dopo Lovecraft, tocca a Jean Raspail essere celebrato nell’ultimo numero di Livr’arbitres. Come scegliete gli autori presentati in ogni numero e cosa vi ha spinto a scegliere Jean Raspail per questo cinquantesimo numero?
LIVR’ARBITRES : È un po’ una coincidenza, ma ci si deve credere? Diciamo che l’occasione fa l’uomo ladro. Lovecraft fu l’illuminato suggerimento del vostro collaboratore François-Xavier Consoli. Per Raspail, la biografia di Philippe Hemsen era appena stata pubblicata… Il prossimo numero sarà dedicato a Mishima in occasione del centenario della sua nascita.
Éléments : Personalmente, attraverso quale libro ti sei avvicinato all’opera di Raspail e qual è, secondo te, il suo libro più importante, il suo «capolavoro»?
LIVR’ARBITRES : Sire, perché era piuttosto facile da trovare in edizione tascabile. Conoscevo la sua reputazione «sulfurea» fin dalla pubblicazione de «Il campo dei santi», che lessi molto più tardi. Raspail è un universo intero, ma soprattutto è uno sguardo, un interrogarsi sull’altro, su noi stessi. Essendo stato uno scout, i suoi racconti di avventure, di discese in canoa lungo i fiumi, non potevano che risvegliare in me ricordi comuni. Il suo libro più importante, sto evitando di rispondere… Forse, uno che potrebbe richiamare tutti gli altri è «L’anello del pescatore». In parte favola mistica, in parte racconto d’avventura e in parte romanzo di spionaggio, è un’eccellente porta d’accesso al suo mondo.
ÉLÉMENTS : Hai avuto l’opportunità di incontrare Jean Raspail? Se sì, che ricordi hai di lui?
LIVR’ARBITRES : Ho avuto modo di incontrarlo qualche volta durante alcuni firmacopia, ma aveva già una certa età e molti ammiratori, e ho sempre preferito, per timidezza e discrezione, lasciare stare… D’altra parte, a volte mi mandava una piccola parola di sostegno, quando rinnovava l’abbonamento alla rivista, che apprezzava particolarmente. «Se le rubriche letterarie dei giornali di Francia e Navarra fossero espresse con questo tono vivace, ci annoieremmo meno a leggerle», mi scrisse un giorno.
ÉLÉMENTS : In poche parole, come descriveresti l’opera di Raspail, se, per esempio, dovessi incoraggiare un giovane a scoprirla?
LIVR’ARBITRES : Per i sogni, la fuga e la disillusione di vedere un mondo svanire (gli Alakaluf), dissolversi nelle masse. Da questa amarezza, fa emergere un essere attraverso il quale tutto può accadere se il destino e la volontà gli concedono una possibilità (Antoine de Tounens ne è un bell’esempio). Raspail non è un ideologo, non ha alcun messaggio da consegnare. È lì sulla riva, di fronte al mare. Fissa l’orizzonte, le domande appaiono, a voi trovare la risposta!
ÉLÉMENTS : Livr’arbitres pubblica quindi il 50° numero della sua nuova collana. È l’occasione per fare il punto su questa avventura editoriale. Cosa significa per te?
LIVR’ARBITRES : Un incidente, un errore? C’è qualcosa di improbabile nella longevità della rivista e nell’ardore e nella perseveranza che ancora ci motivano. Parafrasando Corneille, «Partimmo in cinquecento; ma grazie a veloci rinforzi / Ci vedemmo in tremila arrivando al porto, / Vedendoci marciare con tale sguardo, / I più terrorizzati ripresero coraggio!». Partendo da una manciata di studenti, ora abbiamo una cinquantina di collaboratori più o meno regolari! I giovani si uniscono a noi, il che è molto importante, e i «vecchi» membri ci sostengono, permettendoci così di garantire una trasmissione sicura.
ÉLÉMENTS : Nel mondo di TikTok, Instagram e delle varie piattaforme social, la letteratura ha ancora un futuro?
LIVR’ARBITRES : La letteratura non appartiene a nessuno, né il suo futuro. Baudelaire, Rimbaud… quante divisioni ci sono state dopo la pubblicazione dei loro libri? Non mi preoccupo per la letteratura, ha ancora un futuro!
Certo, ci sono dei capisaldi certi, libri che bisogna leggere, ognuno secondo le proprie preferenze, ce n’è per tutti i gusti. E questa è stata la nostra filosofia fin dall’inizio della nostra avventura. Non mettersi i paraocchi, cercare buoni autori come si cerca del buon vino…
ÉLÉMENTS : Infine, puoi darci un’anteprima dei temi dei prossimi numeri della rivista?
LIVR’ARBITRES : Certamente, questo potrebbe dare qualche spunto ai vostri lettori! Non esitate a contattarci se uno degli argomenti vi interessa: Roger Nimier, François Augiéras, Julius Evola, Georges Simenon, Corto Maltese… Per i dossier: «umorismo e letteratura», «la rivoluzione surrealista», «la blasfemia in letteratura», «autori imprigionati».
Intervista a cura di Xavier Eman
Traduzione a cura di Piero della Roccella Sorelli
Livr’arbitres
Patrick Wagner
36 bis, rue Balard
75015 Paris
Link Livr’arbitres : www.livrarbitres.com
Èlèments, Livr’arbitres rend hommage à Jean Raspail, intervista a cura di Xavier Eman, 31 luglio 2025.
