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Oggi la tirannia, domani la dittatura

Dopo il suo libro «Demain la dictature», Philippe Bornet pubblica «Aujourd’hui la tyrannie», accompagnato da una prefazione di Alain de Benoist. Viviamo in una tirannia? Cos’è la tirannia? Tante le domande poste da Philippe Bornet.

Nel suo nuovo saggio storico, dedicato alla ricerca dell’essenza della tirannia, Philippe Bornet esamina alcune delle incarnazioni storiche della tirannia. Ma per capire il senso del saggio di Philippe Bornet, che va ben al di là del non trascurabile piacere della lettura storica, bisogna soffermarsi su due cose. La prima è la distinzione tra tirannia e dittatura. Per Aristotele, la tirannia è una forma corrotta di monarchia ed è una cosa molto negativa. La dittatura (citando un libro di Philippe Bornet intitolato Demain la dictature, 2018) può, d’altra parte, essere un mezzo per ripristinare l’autorità. Ciò significa che deve essere temporanea. Questo è il significato dei «pieni poteri» (imperium) dell’articolo 16 della Costituzione della V Repubblica. La dittatura può quindi essere ammissibile temporaneamente, la tirannia no. La seconda, nel XX secolo, Franco, Salazar, l’ammiraglio Horthy erano dittatori, cioè erano alla testa di regimi autoritari ma non totalitari, senza essere tiranni nel senso classico del termine (Jacques Bainville lo ha studiato in Les dictateurs, 1935).

Cos’è il potere, cos’è l’autorità?

Philippe Bornet analizza la figura del tiranno, prendendo in esame esempi di epoche diverse, come Dionisio di Siracusa, Savonarola, Calvino, Robespierre e Billaud-Varenne, Stalin, Mao. La tirannia, come la interpreta Philippe Bornet, sarebbe la scomparsa dell’autorità poiché essa prevede dei limiti, mentre la tirannia non ne ha ed essa introduce l’arbitrarietà in ogni ambito. In questo senso, può esserci tirannia (ad esempio sanitaria o climatica) seppur sotto forma di una democrazia procedurale.

La seconda questione che percorre il libro è quella del legame tra potestas e auctoritas. Potestas significa potere e auctoritas significa autorità. Ma nei fatti, la potestas è il potere istituente, e l‘auctoritas è il potere istituito. Il potere istituente è il popolo. «Tutta l’autorità viene dal popolo», ha detto Tommaso d’Aquino. Vale a dire, tutto il potere istituito viene dal potere istituente. Altrimenti è illegittimo. Per ragionare in termini aristotelici, la potestas è quindi l’autorità potenziale. Auctoritas è autorità in atto, o semplicemente autorità di fatto.

Philippe Bornet ricorda che l’autorità familiare è stata spesso il modello dell’autorità politica. (Modello in parte fuorviante perché i figli dovrebbero emanciparsi dai genitori e in particolare dal padre.) Alcuni teorici hanno voluto trarne una giustificazione della monarchia assoluta, come Robert Filmer, autore di Patriacha ou du pouvoir naturel des rois (scritto verso il 1635-1648). Il potere politico sarebbe solo la trasposizione del potere del padre nella famiglia al potere del re nella società. Filmer è stato criticato dal liberale Locke, ma anche da Hobbes, il cui liberalismo è soprattutto un individualismo radicale che non esclude l’assolutismo, ma lo considera da una prospettiva costruttivista e non naturale (Leviatano, 1651). Ovviamente, secondo Sir Robert Filmer, non esiste alcun diritto naturale poiché qualsiasi diritto naturale si opporrebbe all’onnipotenza del potere di un re. Non c’è neppure una legge naturale nel senso di Hobbes, cioè leggi su cui gli individui si accordano, proprio per uscire dal diritto naturale, che è la guerra di tutti contro tutti.

Politica maschile e femminile

L’originalità della tesi di Philippe Bornet sta nel sostenere che l’auctoritas viene dalla donna, mentre la potestas viene dall’uomo. L’origine della sovranità è l’uomo (Vir), ma la sua attualizzazione, l’autorità, è la donna (Mulier). La donna raccoglie il seme dell’uomo così come tiene acceso il fuoco mentre l’uomo caccia o combatte, così come veglia sull’acqua, preziosa come il fuoco. Perché l’auctoritas sia una vera sovranità, deve essere armoniosa, deve conciliare il principio femminile, da cui deriva, e il principio maschile, la potestas. L’auctoritas è depositaria della potestas, ma è un deposito vincolante. L‘auctoritas deve sempre rispettare questa eredità. Altrimenti c’è una disgiunzione tra le false «élite» che si appropriano dell’auctoritas, e il potere popolare, il popolo, che rappresenta la potestas. Questa situazione è, come osserva Michel Maffesoli (L’ère des soulèvements, 2021), quella che vediamo oggi. L’autorità non dipende più dal potere popolare. Peggio, si scontra con il potere popolare, lo reprime e lo nega. Una tale situazione di solito provoca grandi sconvolgimenti politici e sociali.

Pierre Le Vigan

Traduzione a cura di Manuel Zanarini

(Pierre Le Vigan, “Aujourd’hui la tyrannie, demain la dictature”, 17 febbraio 2022, Revue Éléments. Per abbonarsi alla Rivista in Italia, scrivere alla seguente e-mail: mtdiorama@gmail.com. Il sito della Rivista dove è possibile acquistare anche i numeri di Nouvelle École, Krisis, i libri ed i volumi in formato PDF: https://www.revue-elements.com/)

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