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La camminata sportiva per il Teatro

Il racconto di un percorso, sport e teatro in connessione con Natura e Comunità di Stefano Angelucci Marino (attore, regista, Responsabile Sez. Cinema e Teatro del G.R.E.C.E. Italia).

Quale sport può praticare un attore? Non mi riferisco all’allenamento dell’attore per la scena, quello strano mostro chiamato dai più “training” e che cambia di teatro in teatro. Parlo proprio di sport, una disciplina sportiva per tenersi in forma. Giustamente si dirà che qualsiasi sport può andar bene, purché sia attività motoria. Corsa, palestra, calcio, basket, pallavolo, nuoto, scherma, pugilato e via dicendo. Negli ultimi trent’anni ho provato un po’ di tutto, alla fine per me ho scelto il fitwalking, la camminata sportiva. Sono andato per esclusione, provavo per brevi o lunghi periodi un certo sport e ne rilevavo per me determinate controindicazioni. In palestra la noia, con la corsa la fissazione per i tempi al chilometro, con gli sport di contatto i traumi continui ai piedi, alle ginocchia, alle braccia e alla schiena. Alla fine di questo viaggio tra diverse discipline sportive ho incontrato il fitwalking, la camminata sportiva. Pratico la camminata veloce dal 2017, da allora ad oggi ho scoperto e scopro da teatrante benefici non strettamente sportivi del cammino per la mia persona; nuovi luoghi da conoscere, nuove persone da incontrare, lo spazio del pensiero all’aperto, il contatto con la Natura, camminare bene, insomma bagni e bagni di realtà lontano dai nostri monitor quotidiani.

Il fitwalking è “l’arte del camminare”, è una forma di praticare il cammino che ne evidenzia tutte le potenzialità e va oltre il semplice camminare. Il termine inglese significa letteralmente “camminare per la forma fisica”; è il denominatore comune per tutte le attività di cammino che escono dalla normale locomozione quotidiana e diventano attività motorio-sportiva, per il tempo libero e per il relax, per il divertimento, per il fitness, per la salute, per il benessere, ma che mantengono la comune radice del CAMMINARE BENE.

“L’arte del fitwalking” sta proprio nella scoperta che non è sufficiente camminare per fare al meglio la passeggiata, il trekking, lo sport, il tour culturale e turistico o l’attività salutistica, ma è necessario camminare bene, ossia camminare osservando una corretta meccanica del movimento, acquisita conoscendo e praticando la tecnica del fitwalking. Una tecnica semplice ma indispensabile per trasformare il normale camminare in forma sportiva ed adatta a tutti.

Il fitwalking nasce in Italia nell’estate 2001 da un’idea di Maurizio Damilano ex marciatore italiano, campione olimpico a Mosca 1980 e due volte campione mondiale della 20 km che, coinvolgendo il fratello Giorgio, alcuni amici appassionati di cammino o marcia e diversi ricercatori del campo medico-sportivo, dà vita al progetto fitwalking. I presupposti iniziali sono la passione per il mondo del camminare ma, in modo particolare, il proporre anche in Italia un modo sportivo di camminare che, pur non guardando ad un sistema agonistico, mantenga le sue caratteristiche di attività sportiva a tutti i livelli. Sulla scia del sistema americano si modella la proposta fitwalking che, proprio per comodità di termine e non per particolare esterofilia, prende questo nome che unisce il prefisso “fit” di fitness con “walking”, ossia camminare.

Il punto di partenza è quello di dare in modo più diretto e sintetico possibile l’idea di un’attività di cammino che aiuta a mantenersi in forma. Il progetto si sviluppa poi negli anni e, sempre più, si va a connotare come un’attività ideale per tutti, capace di appassionare chi ama fare sport, chi ha necessità salutistiche, chi ama la natura e lo stare all’aria aperta (ma anche chi è attirato dallo sport in palestra). Il fitwalking diviene un esempio di attività motorio sportiva aggregante e libera, integrata alla perfezione con la sua radice iniziale: il cammino umano quotidiano.

Dal 2008 il Teatro Studio di Lanciano, oggi a Treglio, è un teatro da 100 posti dove la nostra compagnia teatrale “Teatro del Sangro” realizza numerose attività per la diffusione della cultura teatrale nel territorio frentano. Nel 2012 abbiamo aperto il Teatro Studio di Vasto, che dal 2016 gestisce il Teatro Politeama Ruzzi di Vasto. Sono centri teatrali e culturali, hanno attive due scuole di teatro, dirette da Rossella Gesini, e si realizzano all’interno diverse attività per la diffusione della cultura teatrale nei rispettivi territori, qualificandosi sempre di più come punto di riferimento del teatro e delle arti per le nuove generazioni.

Le nostre due scuole di teatro però non vogliono formare professionalmente attori, sono aperte a tutti. Dal 2008 realizziamo con i ragazzi e gli adulti della scuola di teatro attività, laboratori, seminari, performance e “ambienti” dedicati alla cittadinanza, alle nostre comunità. Oggi c’è molta più gente che fa teatro, che danza, di quanta non vada a vederli teatro e danza. Grandi registi e grandi attori hanno ispirato queste strade del teatro da più di un secolo. E oggi accade che molti artisti non percepiscano più l’azione sociale come un dovere civile o una benevola elargizione. Il coinvolgimento del cittadino, della persona, nel lavoro artistico è ormai la poetica di molti attori, drammaturghi, registi. Il nostro presente tecnologico produce forme a getto continuo: l’arte non è più solo creazione di forme ma anche inclusione. L’inclusione è ormai la poetica di molti tra gli attori, registi, drammaturghi più innovativi. Questa realtà comporta un mutamento radicale delle figure stesse dell’attore, del regista e del drammaturgo. Un loro ripensamento profondo. Da sempre il teatro impiega le proprie tecniche oltre lo spettacolo: lo psicodramma, la musicoterapia, la danza come antidoto alla nostra vita statica, l’animazione nelle periferie più degradate, sono consuetudini diffuse e ormai popolari. Si impiega la narrazione in campo medico e il gioco teatrale nella gestione delle disabilità. Tutte queste pratiche si fondano sulla consapevolezza di sé, degli altri, del tempo e dello spazio, che è alla base del teatro di ogni tempo. II teatro come opportunità di integrazione, condivisione e coesione. L’obiettivo primario è, anzitutto, saper stare consapevolmente in relazione con gli altri. In scena come nel quotidiano.

Dal 2023, fedeli a questa impostazione comunitaria del teatro sul territorio che abbiamo, apriremo dei corsi di fitwalking, coinvolgendo ragazzi e adulti del teatro studio. La camminata sportiva come sport di un gruppo di innamorati del gioco teatrale, il fitwalking per camminare bene, fare sport e vivere meglio.

2 risposte su “La camminata sportiva per il Teatro”

Ottima presentazione ma resta a me una domanda inevasa: il corso di fitwalching sarà aperto anche a chi non è allenato, a chi non fa teatro e a chi il tempo ha imbiancato i capelli? Ma attivo …?

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