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Sempre oltre: l’arte metateista di Fulvio Vanacore

L’esigenza dell’oltrepassamento rappresenta una tensione fondamentale dell’uomo, volta al perfezionamento di sé ed alla scoperta delle infinite possibilità del mondo della vita – la Lebenswelt, per dirla con il linguaggio della fenomenologia tedesca. Tale istinto ha tuttavia trovato una indubbiamente peculiare concrezione formale all’interno della civiltà europea, dove la tensione già ulissiaca all’inesausta ricerca dell’Altrove anima da millenni la morfologia della nostra tradizione. L’oltrepassamento è un gesto di agnizione del nostro sé più intimo, che abita le profondità dell’essere senza mai potersi totalmente afferrare, proprio perché sempre oltre. Ultra, in latino, meta, in greco. Ecco perché tante avanguardie rievocano nella loro stessa poetica tale densità simbolica: il futurismo marinettiano, l’ultraismo spagnolo, la metafisica dechirichiana… più recentemente, il metateismo di Davide Foschi, che proprio in Vanacore ha uno dei suoi più brillanti esponenti. Oltre le conoscenze stantie, le tecniche artistiche abusate, le scissioni riduzioniste, il metateismo propone il dialogo delle discipline umanistiche e scientifiche in una tensione energetica in cui gli opposti non sfumano in una sintesi irenica e utopistica, piuttosto si potenziano in un contrasto dinamico creativo e vitale, volto alla mitopoiesi della bellezza. Vanacore declina l’intuizione metateista in una ricerca estetica trasversale e multiforme: nella sua produzione si alternano tele figurative e astratte, in tutte il tratto audace dell’artista trasfigura la realtà in figure e paesaggi interiori. Particolarmente rilevante è la serie “Metaportrait”, dove la ritrattistica – di uomini e paesaggi –, mediante la potenza del digitale, altera la realtà per integrarla in una meta-realtà, preludio estetico di un metaverso umanisticamente concepito.

Positano, sotto l’incalzante energia dinamica dell’artista, è di notte una pulsazione luminosa in un caos abissale. Aveva ragione il grande musicista Leonard Cohen: «There is a crack in everything / That’s how the light gets in».

Fulvio Vanacore, Metaportrait Positano, Tecnica Mista

Biografia

Nato a Sorrento (NA) il 2 dicembre 1969, vive e lavora tra Milano e Sorrento. La sua passione per la storia dell’arte lo porta all’approfondimento teorico e pratico fin da giovane. Dal 2009 frequenta a Milano l’Art Factory di Davide Foschi. Nel 2013 è uno dei primi firmatari del Manifesto del Movimento del Metateismo. Insieme al maestro Davide Foschi, è uno dei soci fondatori del Centro Leonardo da Vinci a Milano.
Le sue opere sono pubblicate nel Catalogo “Davide Foschi-Metateismo”, nel Catalogo del Festival del Rinascimento e nel Catalogo d’Arte Moderna 2017.

Mostre

– “L’Avanguardia del Movimento 2012-2015” al Museo d’Arte e Scienza di Milano, al Centro Leonardo da Vinci, alla Biennale d’Arte Contemporanea di Massa e Montignoso.
– Partecipazione all’esposizione di artisti metateisti all’evento “L’Arte dice NO” del 27 Ottobre 2013 al Palazzo Congressi di Milano
– Il Metateismo a Pizzo Calabro – 2014
– Partecipazione all’esposizione di artisti metateisti all’evento “Street-Food” Novegro (MI) – 2014
– Partecipazione al primo Convegno Nazionale del Metateismo – 2014
– Partecipazione al “Festival del Nuovo Rinascimento” che si svolge nella seicentesca Villa Bottini a Lucca – 2017

(https://www.centroleonardodavinci.com/, Catalogo 2022, Artisti)

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